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  • Eccomi, sono la serva del Signore (Lc 1,38)

    Eccomi, sono la serva del Signore (Lc 1,38)

    Angelina Siragusano
    mercoledì, 24 novembre 2021

    Rendo lode al Signore per questi giorni di Ritiro Spirituale, con cui il Signore e la Vergine Immacolata, ci hanno donato di vivere, per poter meglio accogliere nel cuore, l’evento ormai prossimo della Novena all’Immacolata, culminante nella celebrazione della Solennità dell’Immacolata Concezione. "Eccomi, sono la serva del Signore" (Lc 1,38): su questo versetto della Sacra Scrittura, approfondito e commentato con cura, dedizione e amore, si è svolto l’Insegnamento del Fondatore Giuseppe Barranco. Dall’inizio alla fine è stato un crescendo di sublime dolcezza e tenerezza materna, con cui la Vergine Maria ha accarezzato il cuore di ciascuno di noi. Una potente unzione dello Spirito Santo si è resa tangibile fin da subito in mezzo a noi, sollevando il nostro “sguardo” verso il cielo, ove poter contemplare l’opera meravigliosa di Dio su una semplice creatura, anche se prescelta dall’Eternità, come Maria, che con questa “autodefinizione, ha espresso la sua umile e totale disponibilità al volere di Dio.” Proprio su questo termine “Serva”, lo Spirito Santo ha operato illuminando il nostro cuore e facendoci scoprire il senso suo profondo, che non è il semplice servizio passivo come lo intendiamo comunemente, ma essere “Servi del Signore”, è un divenire suoi collaboratori nel piano della Salvezza. L’insegnamento ripercorreva le varie figure di “Servo del Signore” o più propriamente, “Servo di Jahvè” a partire dall’Antico Testamento, come Abramo, Giacobbe, Mosè,… fino ad arrivare al Nuovo Testamento, come ad esempio San Paolo, il quale si definisce “Servo di Cristo Gesù” e sempre San Paolo nella seconda lettera ai Filippesi, afferma che Cristo stesso si è fatto servo rinunciando ad avvalersi alla sua uguaglianza con Dio. Le parole della Vergine Maria esprimo così il suo progetto di vita e ci spronano a farlo divenire anche il nostro, di dare cioè la nostra piena disponibilità al progetto di Dio e sull’esempio suo, servire il Signore nella gioia e concretizzarlo nel servizio ai fratelli bisognosi. Come Maria si mise in cammino per andare a servire la cugina Elisabetta, noi dobbiamo alzarci dal nostro ripiegamento su noi stessi per slanciarci verso il fratello o la sorella bisognosi.Come Maria fu attenta e premurosa nell’accorgersi di un bisogno, di una difficoltà degli sposi di Cana, se il nostro cuore è aperto e disponibile alla Divina Volontà, Egli non mancherà di renderci attenti ai bisogni di ogni sorella o fratello che si trova nella sofferenza. A tal riguardo il Fondatore ha citato Papa Paolo VI, che nella “Marialiscultus” scriveva: “ Il “SI” di Maria è per tutti i cristiani lezione ed esempio per fare dell’obbedienza alla volontà del Padre, la via e il mezzo della propria santificazione”. Ciascuno di noi ha avuto in questo ritiro la percezione, quasi sensibile visivamente, dello sguardo della Madre Celeste posato su ognuno, che ci ha fatto tornare alla memoria quanto il Signore ha operato nella nostra vita, in questi anni di cammino nella Comunità Immacolata, quando il nostro cuore , nella preghiera, si è aperto alla Volontà di Dio, e i fratelli si sono presi cura delle nostre ferite e delle nostre sofferenze fisiche e spirituali, e quanto anche, ciascuno e tutti insieme, possiamo oggi elevare il nostro Cantico di lode e ringraziamento all’Altissimo insieme a Maria affermando: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente !” Alleluia!!! Lode e gloria al Signore Gesù!

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